Montemarciano

La medievale Porta Campana ci introduce nel cuore dell’antico castello di Montemarciano, che conserva ancora quasi intatta la planimetria trecentesca.

Montemarciano

 

Anche questo piccolo nucleo urbano si trova su uno sperone della “conoide di Loro Ciuffenna”, in mezzo a un territorio che è stato densamente popolato fin dall’antichità e che era attraversato dalla grande arteria romana “Cassia Vetus” o “Clodia”; il suo stesso nome è chiaramente di origine latina e potrebbe significare “Monte di Marte” o, più probabilmente, “Monte di Marcio” in riferimento ad una famiglia di proprietari terrieri della zona appartenente alla “gens marcia”.

Delle fortificazioni trecentesche, oltre alla Porta Campana, non del tutto integra, restano tracce delle mura e l’arco dell’altra porta, un po’ più piccola, che qui chiamano l’Arco etrusco, attraverso la quale, su una strada lastricata si scendeva verso le Cave.

A circa quattrocento metri  dalla porta Campana si trova l’Oratorio della Madonna delle Grazie.

oratorio madonna delle grazie cop.

 

Fu costruito nel 1532 per iniziativa della Compagnia di San Michele intorno ad un tabernacolo viario. L’edificio sacro, ad aula unica, è introdotto su tre lati da un portico di ordine toscano con volte a crociera, aggiunto agli inizi del XVII secolo. La decorazione pittorica nella lunetta sopra la porta d’accesso, raffigurante la Madonna col Bambino e San Giovannino, è datata 1632.

Sopra l’altare maggiore campeggia un bell’affresco databile verso il terzo decennio del Quattrocento, con la Madonna in trono che allatta il Bambino tra i Santi Michele e Giovanni Battista, inizialmente attribuito a Masaccio, e ora a Francesco d’Antonio. Interessante la cantoria divisa in tre scomparti con Cori di angeli musicanti, attribuiti a Giovanni da San Giovanni.

 

oratorio madonna delle grazie

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